Alla fine abbiamo i vincitori: il Gaiaitaliapuntocom Film Fest è stato vinto da “Split Ends”, film iraniano di grande coraggio di Alireza Kazemipour una straordinaria storia di capelli… Proprio così. Perché c’è gente in Iran che muore per come porta (o non porta) i capelli.
E’ il divertentissimo e magnificamente girato “Cultes” di David Padilla a vincere il premio per la miglior regia.
Il premio come miglior progetto culturale va ex-aequo a “L’Acquario” di Gianluca Zonta e “I Promise you Paradise” di Morad Mustafa, amara riflessione sull’AI il primo e odissea famigliare dentro il dramma dei migranti il secondo. Poi le menzioni speciali della direzione artistica che sono andati a Things Unheard sul dramma dei Curdi discriminati e ridotti al silenzio da Erdogan e a Sheets di Evi Gjoni dove una famiglia sopravvissuta in una distopia totalitaria si trova ad affrontare il dilemma di denunciare una famiglia di immigrati che cerca disperatamente aiuto da loro.
Corti di ottimo livello per una manifestazione dalla quale avremmo voluto molto di più dal punto di vista del pubblico, molto inferiore alle nostre aspettative, per una prima edizione in presenza dopo diverse edizioni online. Sarà nostra responsabilità invertire la rotta già dal 2025. E così faremo.
Un ringraziamento al Cinema Sivori e alla sua direzione per averci ospitati.
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And finally we had the winners: the Gaiaitaliapuntocom Film Fest was won by “Split Ends”, an Iranian film of great courage by Alireza Kazemipour, an extraordinary story of hair… That’s right. Because there are people in Iran who die because of the way they wear (or don’t wear) their hair.
David Padilla‘s hilarious and beautifully shot “Cultes” won the award for best director.
The award for best cultural project goes ex-aequo to “L’Acquario” by Gianluca Zonta and “I Promise you Paradise” by Morad Mustafa; the first is a bitter reflection on AI and AI’s false promises and the second one a family odyssey chained to the eternal drama of migrants. Then the special mentions for the artistic direction which went to “Things Unheard” by Ramazan Kilic based on the drama of the Kurds discriminated and silenced by Erdogan regime and “Sheets” by Evi Gjoni a delicate and intense story where a family that has survived in a totalitarian dystopia finds itself facing the dilemma of denouncing a family of immigrants who desperately cries for help.
Excellent short films for an event from which we would have wanted much more from the audience’s point of view, in number lower than our expectations, for a first edition in person after several online editions. It will be our responsibility to reverse the trend as far as 2025’s edition will come up. And we definitely will.
Thanks to Cinema Sivori and its management for hosting us.